Nel corso del Convegno dello scorso 23 Gennaio “ABITARE LA CASA PER ABITARE IL BENESSERE PSICHICO”, in presenza di una folta rappresentanza delle realtà associative di familiari e di volontariato è emerso che il problema dell’abitare nella sua più ampia estensione è complesso quanto urgente. Esso richiede di essere affrontato adeguatamente per non favorire condizioni di abbandono, sovraccarico emotivo per tutto il nucleo familiare e la conseguente riproposizione di realtà neo manicomiali. Uno dei punti cardine dell’autonomia è legato alla possibilità di avere un luogo da “abitare” intendendo con questo termine: l’esercizio delle scelte e delle responsabilità inerenti alla propria quotidianità. Le comunità alloggio, le case-famiglia e i gruppi-appartamento hanno cercato di venire incontro a queste esigenze costituendo un luogo di protezione a diversi livelli. Il percorso di autonomia personale e di socializzazione aiuta le persone con disturbi psichiatrici a raggiungere la propria completa autogestione. Riteniamo di grande importanza la presenza, nel territorio urbano, di una rete di strutture abitative a diversa capacità di sostegno che svolgano, allo stesso tempo, una funzione sociale e sula base di un piano terapeutico personalizzato. Allo stato attuale esistono diversi progetti sull’abitare: da un lato quelli pubblici e dall’altro quelli del settore privato e privato-sociale. La complessa situazione fa emergere anche un differente utilizzo della terminologia delle varie realtà alloggiative. Ci riferiamo a “gruppi appartamento”, “appartamenti protetti”, “appartamenti supportati”, “casa famiglia”. A tale proposito, è necessario rendere più chiare le differenze tra le diverse definizioni. Inoltre, si aggiungono le iniziative realizzate dalle famiglie che hanno case di proprietà o prese in affitto come abitazione del proprio congiunto aperte anche ad altri utenti con problematiche simili, in questo realizzando le indicazioni regionali sulla co-progettazione della legge 11/2016. Al termine del convegno, le realtà associative presenti hanno convenuto, all’unanimità, sulla necessità urgente della abrogazione del DCA 468/2017 della Regione Lazio per la parte relativa ai gruppi appartamento. Il decreto infatti, parifica la residenzialità a fascia oraria ad una struttura sanitaria, rendendo in tal modo impossibili molti interventi fondamentali per favorire l’autonomia dell’utente limitandone anche la fruibilità. Il DCA 468/2017 impedisce inoltre alle famiglie l’intervento di supporto e di coprogettazione con il servizio pubblico, e cioè quelle esperienze di buone pratiche finora sperimentate. Come più volte rappresentato anche dalla Consulta Regionale per la Salute Mentale l’argomento è di vitale importanza per le famiglie, per porre le basi di un programma relativo al “Durante e Dopo di Noi”, stante anche l’attuale drammatica situazione che vede i servizi territoriali, in tutte le loro componenti, praticamente al collasso, senza che si riesca a ricevere risposte concrete che possano garantire speranze future. Le associazioni: ARESAM – AVO – HABITA – IMMENSA…MENTE – OLTRE LE BARRIERE RICONOSCERE – SI PUO’ FARE DI PIU’ – SPAZIO DISPONIBILE Roma, 13 febbraio 2019
CONVEGNO 23 GENNAIO 2019
Il tema della residenzialità è uno degli elementi più importanti nella costruzione dei percorsi d’autonomia per le persone con disagio mentale.
Le associazioni coinvolte nell’organizzazione sono: Avo, Aresam, Habita, Immensa…mente, Oltre le barriere, Riconoscere, Si può fare di più, Spazio Disponibile hanno promosso un Convegno sull’abitare con l’obiettivo di avere una fotografia dei servizi per l’abitare presenti nel territorio di Roma. Lo scopo del convegno è quello di mettere in evidenza e condividere l’importanza dell’abitare per la salute mentale. In tal modo sarà possibile avere un quadro dei servizi per l’abitare presenti a Roma e nell’ Area Metropolitana. Per aprire un confronto tra l’esistente, le eventuali criticità e/o punti di forza, e far emergere ed evidenziare le esigenze riscontrate dagli utenti seguiti dai Dipartimenti di Salute Mentale. Il coinvolgimento delle famiglie e delle loro associazioni in questo ambito riveste un ruolo basilare per una ottimizzazione del lavoro a favore dell’utenza. La struttura della giornata prevede l’approfondimento dei territori afferenti alle sei ASL coinvolte con l’intervento di: associazioni con esperienza specifica, cooperative ed enti impegnati nella residenzialità e Dipartimenti di Salute Mentale, aprendo un dibattito inerente alle problematiche e alle risorse del territorio di riferimento.
Programma mattino:
9.00 Registrazione dei partecipanti 9.30 Saluti istituzionali e presentazione del convegno a cura di CSV Lazio Modera Marina Cornacchia, associazione Aresam 10.00 ASL Roma 3 Associazione L’Aurora Associazione Finalmente liberi* Cooperativa Il Faro* Cooperativa Aelle Il Punto* Andrea Balbi, direttore DSM Angela Nardi, responsabile U.O. per la residenzialità DSM 10.45 ASL Roma 5 Associazione Aresam Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario Giuseppe Nicolò, direttore DSM Gabriella Corbelli, dirigente CSM Monterotondo 11.30 ASL Roma 6 Associazione Insieme Oggi per il Futuro Associazione Alchimia Cooperativa Apriti Sesamo Cooperativa Gnosis Associazione La Rosa Bianca Eduardo Ferri, direttore DSM Sabrina Renson, assistente sociale e referente residenzialità DSM Loredana Capitani, P.O.assistente sociale DSM DP 12.15 Dibattito 13.00 Pausa pranzo 14.00 Ripresa lavori Modera Elisabetta Sarco, associazione Riconoscere 14.00 ASL Roma 2 Associazione Immensa…Mente e associazione Entrare fuori – Verso casa Cooperativa Il Mosaico Cooperativa Aelle Il Punto* Massimo Cozza, direttore DSM Tonia Di Cesare, psicologa e coordinatrice supporto all’abitare DSM Progetto Hero: Josè Mannu, psichiatra e Donatella La Cava, psicologa 14.45 ASL Roma 1 Associazione Habita e Avo Roma Associazione Solaris Cooperativa Aelle Il Punto* Raffaele Popolo, psichiatra UOC Salute Mentale Distretto 1 e Maria Rosaria Barbera, assistente sociale e coordinatrice percorso assistenza domiciliare programmata DSM Giorgio Villa, psichiatra e responsabile Intervento Domiciliare Supportato 15.30 ASL Roma 4 Associazione Riconoscere Massimo Magnano San Lio, responsabile Progetto Salute mentale Comunità di Sant’ Egidio Civitavecchia Carola Celozzi, direttore DSM Eros Iacomelli, psichiatra CSM Civitavecchia e Luigi Acanfora, psichiatra CSM Civitavecchia 16.15 – 17.00 Dibattito e conclusioni